Aziende locali

Benvenuti a Ceroglie. Ai piedi del Monte Ermada, nel cuore del Carso triestino. Da secoli la famiglia Antonič lavora nella pastorizia, generazioni di pastori transumanti che pascolavano i loro greggi sul nostro territorio. Fattoria tradizionale, il gregge conta oggi 200 pecore quasi tutte di razza autoctona carsolina-istriana. Una razza rara e bellissima che l’azienda sta strenuamente cercando di preservare, dal manto bianco con delle macchie nere su muso, zampe e coda. Il gregge pascola liberamente assieme al pastore sulla landa carsica, sotto l’influenza del mare, delle vicine montagne, brucando le erbe spontanee del carso. L’attività principale è la produzione di formaggi pecorini, ma Antonič è anche spaccio dei propri prodotti (che includono carni e insaccati di pecora) e fattoria didattica con asinelli, cavalli, anatre, oche, galline, conigli e maiali. Animali che rappresentano il fulcro della loro realtà basata sulla cura e sulla qualità della vita di tutti.

L’azienda di Bole Andrej  è situata, a meno di 3 km dal centro città di Trieste, sopra il rione di Roiano, in località Piščanci; un’azienda gestita da generazioni, da quasi 200 anni, con un legame speciale per il proprio territorio e un amore sviscerato per il vino. Prodotti eccellenti, con sapori antichi nei suoi vini da vitigni autoctoni quale la Vitovska o il Glera, il črnina, ovvero il famoso Terrano, o l’ultimo nato il Prosecco Piščanci Brut.

L'orto è una tradizione della famiglia Devetak, che da sempre coltiva frutta e verdura a San Michele del Carso, seguendo le stagioni. Un'agricoltura eroica su terra rossa, rocciosa. Terra difficile che ripaga però regalando gusti unici. Confetture, conserve, miele e non solo, un racconto di assoluto rispetto per la terra. Una filiera a km0, ingredienti genuini lavorati solo quando di stagione da freschi, messi in risalto dalle lavorazioni attente e dall’aggiunta del minimo indispensabile: poco zucchero e limone. 

Il Carso è un territorio conosciuto a volte solo per le tristi e sanguinose vicende storiche della Prima Guerra mondiale. In realtà è sempre stato un territorio vocato per la coltura della vite, dell’ulivo e delle primizie grazie alle peculiarità pedoclimatiche di questo altipiano. Testimonianza di questa ricchezza naturale è data dalla presenza della villa veneta della Torre Hohelohe, costruita a fine 1700. Questa storica dimora era luogo di rappresentanza e villeggiatura, inserita in una grande proprietà agricola. La Villa Veneta associava infatti alla funzione pratica di gestione della terra quella di svago e villeggiatura. Nei mappali storici si notano fin da allora la presenza di orti, ulivi e vigneti. La Villa rimase di proprietà della dinastia dei conti Della Torre Hofer Valsassina fino al 1849, poi passò alla famiglia dei principi Hohenlohe Waldenburg. Con lungimiranza e passione dagli anni ’80 la famiglia Terraneo porta avanti questo bellissimo progetto di villa fattoria-agricola, valorizzando al meglio il terroir carsico con la produzione di vini di grande carattere e di olio.

Noris ha ereditato l'azienda vitivinicola dal marito Josko. Decisa a non fermarsi, impara il mestiere e continua, arrivando ad aggiungere una nuova linea, Woman vision, specchio della conduzione al femminile della cantina. Che è scavata nella roccia carsica sfruttando pure una grotta naturale. Noris continua a non fermarsi e costruisce una seconda cantina pensando all'affinamento. Vini autoctoni, su meno di 3 ettari di terreno, l’approccio è convenzionale ponendo attenzione ad intervenire il meno possibile, con un occhio all'innovazione. E non solo vino: Colja è anche osmica e agriturismo con camere (salumi da maiali di proprietà e verdure dal proprio orto per una cucina tipica del territorio).

Apicoltura e coltivazione di erbe officinali, tinte naturali ottenute da vegetali e marmellate da propria frutta. Le erbe utilizzate sono coltivate personalmente da Erika nelle sue campagne o spontanee. Tutto viene prodotto a mano personalmente, utilizzando un piccolo mulino per tritare alcune erbe. L'essicazione avviene a condensazione a basse temperature per preservarne colori, proprietà e aromi. Erika Inamo, laureata in erboristeria con una tesi sulle proprietà del sommacco, nel 2019 trasforma la sua passione in azienda.

Le risorgive del Timavo, dove il “fiume fantasma” riemerge dopo 39km di percorsi sotterranei scavati nella roccia carsica. È qui che ha sede l’azienda Farma Jakne, ai piedi dei pastini che producevano il Pùcino di epoca romana. Un luogo unico, crocevia di tratti geologici che si fondono con il vicino Friuli, e una flora specifica che esprime un Carso non comune, diverso. Farma Jakne è unica anch’essa: racconta dell’unione di due famiglie che per generazioni hanno fatto di questo territorio la loro passione. Un’unione che rappresenta una svolta e al tempo stesso la nascita dell’azienda, che ha nel nome il toponimo di uno dei loro terreni più speciali, sul quale è presente un antico mulino. Nella famiglia di David Peric l’apicoltura scorre nel sangue di famiglia. In quella di Aleš Pernarčič, agronomo, c’è il DNA dell’agricoltura. Il destino li unisce dopo la perdita del padre naturale di Aleš ed insieme iniziano a produrre olio extravergine di oliva (soprattutto varietà autoctone, con una parte di piante storiche vecchie di 400-600 anni), miele (di diverse tipologie in base all’annata, tra cui il marasca) e il loro Honeygin, figlio della passione per il miele e per i distillati. Nella produzione David e Aleš si avvalgono anche della saggezza del nonno, custode di segreti artigiani antichi. Questo è Farma Jakne, 3 generazioni a confronto per innovare guardando alla tradizione.

L'azienda agricola olivicola a conduzione familiare Fior Rosso ha tradizione centenaria: risalgono al 1823 le prime testimonianze di produzione di olio d'oliva. Ci troviamo nel comune di San Dorligo della Valle, da sempre - prima ancora dell'arrivo degli antichi Romani - fortemente vocato alla coltivazione dell'ulivo. L’azienda vanta appezzamenti con alberi secolari di cultivar autoctona Bianchera, affacciati sul Golfo di Trieste ed esposti al vento di Bora. Le caratteristiche pedoclimatiche unitamente all’eccellente qualità della materia prima impiegata ed al sistema di estrazione a freddo, rappresentano una combinazione ottimale di fattori, grazie ai quali è possibile ottenere un olio extravergine d’oliva di qualità eccellente, pluripremiato a livello nazionale ed internazionale. 

Azienda a conduzione familiare certificata biologica, FRIUL BIOS si occupa dell’intera catena produttiva coltivando, raccogliendo, stoccando e trasformando i propri prodotti: farine ed alimenti ad alta digeribilità con un basso contenuto di glutine. Nel 2013 i fratelli Gabriele e Fulvio Tavano decidono di rivoluzionare interamente la produzione passando all’omeodinamica, che combina l’agricoltura biologica alle conoscenze biodinamiche e omeopatiche. Le farine vengono tutte macinate in mulini a pietra, utilizzando l’intero chicco, che viene lavorato a bassa velocità riducendo il surriscaldamento e mantenendo, quindi, le proprietà nutritive. L’azienda produce anche le “Friulane”, 4 tipologie di pasta ottenute con trafilatura al bronzo e lenta essicazione, utilizzando grano saraceno, curcuma, farro e grani semi-integrali.

Vini autoctoni prodotti artigianalmente, salumi e verdure. Un maneggio, una fattoria didattica, progetti di agricoltura sociale e cucina tradizionale. Questo è Grgič, agriturismo a Padriciano la cui autenticità trasuda dall'orgoglio e dalla passione di Igor Grgič. I suoi vini poggiano le radici nella biodinamica eliminando i trattamenti chimici e mantenendo i solfiti al minimo, con lavorazione interamente manuale. Vini corposi, minerali, sapidi, che raccontano dell'evoluzione sostenibile della vinificazione.

Se la vigna è sana l'uva sa cosa fare. Va solo preservata, protetta. Nessun intervento deve modificare quest'equilibrio che è naturale, non costruito. Il lavoro di Rado Kocjančič ha origine da questo presupposto, su un fazzoletto di terra poggiato tra Mare Adriatico, Istria e Carso. Un territorio che vanta una tradizione agricola secolare e una cultura millenaria. Dove nascono vini e olii dalla personalità unica, segnati dall’influsso del mare e dal caratteristico vento di bora. Una collina nel Breg che dal 2014 è appassionatamente curata con metodo tra il biologico ed il biodinamico; oggi si lavora esclusivamente con prodotti naturali per stimolare la fertilità del terreno. Stessi principi in cantina, con interventi poco invasivi se non assenti.

La società “La Raganella” nasce dall’incontro di due studenti di Scienze Naturali all’Università di Trieste, Michele e Raffaella, trovatisi a frequentare assieme un corso di conservazione della natura. Michele è già apicoltore, passione ereditata dal padre che gli ha tramandato il mestiere. Per arrotondare gli incassi riceve in concessione un terreno di famiglia circondato da siepi e piante stabili, dove regna al crepuscolo il canto degli usignoli e delle raganelle. Insieme alla sua compagna Raffaella creano un piccolo orto adottando da subito il metodo biologico e aprendo, nel 2010, l’azienda. Negli anni si aggiungono altri terreni ed arriva anche la certificazione biologica per i prodotti frutticoli ed orticoli. L’azienda si trova a Borgnano, ai piedi del Colle di Medea, ultima estensione del Carso occidentale nella pianura friulana. All’inizio sono circa 2000 i metri quadri coltivati, ai quali si aggiungono una ventina di alveari. Oggi La Raganella conta circa 130 alveari producendo frutta e ortaggi su poco più di due ettari di terreno, e dal 2020 ha un proprio laboratorio per la trasformazione dei prodotti vegetali, anch’esso certificato biologico. Il perseguimento dell’eco-sostenibilità è una missione concreta, lasciando metà della superficie dei loro terreni coperta da prati stabili, boschi e piccole zone umide, alimentando a pannelli fotovoltaici e ponendo massima attenzione al benessere delle loro api.

Bruno Lenardon è un signore a modo, cordiale, gentile. La sua è una famiglia da sempre contadina e di Pisciolon, località di Muggia dove ha sede la sua azienda, conosce ogni centimetro quadrato, ogni pietra. Un territorio perfetto per l'olivo e la vite, baciato da un microclima che unisce i venti freddi del Carso, il sole caldo dell'Istria e la brezza di mare del golfo di Trieste. Lenardon produce 4 vini autoctoni di tradizione istriana e muggesana e due oli extra vergine, un bianchera in purezza ed il Tergeste DOP.

Tra le grandi giovani promesse vitivinicole del territorio, la storia di Martin Merlak è quella di un ritorno alla terra, alle vigne e agli ulivi di famiglia a Sant’Antonio in Bosco. Idee chiare e una visione precisa, voglia di sperimentare ed imparare dal vino annata dopo annata. Dal 2016 l'approccio è naturale, il lavoro si fa soprattutto in vigna con interventi minimi in cantina. Lieviti indigeni, fermentazione in tini aperti, leggere macerazioni per i bianchi. Stessa filosofia per l’olio extra vergine e i salumi artigianali ottenuti dai propri maiali e venduti nell’osmiza di famiglia.

Gli apicoltori Dario Visintin e Monica Grancini inaugurano l’azienda nel 2010, unendo la passione per le api al potenziale del Carso Goriziano. Ci troviamo a San Martino del Carso, nella totale assenza di insediamenti produttivi e con poche aziende agricole, che non praticano agricoltura intensiva. Un territorio libero di esprimere grande biodiversità consentendo di produrre mieli di alta qualità, autentico concentrato di gusti e profumi. Monica e Dario studiano attivamente le più moderne pratiche di allevamento delle api, migliorando costantemente le loro produzioni. La loro passione e dedizione sta contagiando anche i figli Aris e Giada, che partecipano attivamente alla conduzione dell’azienda. Numerosi i riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni, tra cui le “Tre Gocce d’Oro” di Castel San Pietro (BO), l’ “Ape d’Oro” dalla Pro Loco di Sacile nel 2022, e gli attestati di mieli Ottimo e Eccellente dalla Pro Loco di Pantianicco.

Damijan Milič, un nome da generazioni legato a Repen nel comune di Monrupino, con la propria cantina e con l'osmiza nel centro del paese. I suoi vini artigianali hanno "l'anima" come puntualizzerebbe lui, produttore appassionato e innamorato della sua terra. Microclima caratteristico quello di Repen, con forti escursioni termiche che favoriscono la produzione di vini profumati e sapidi. Una mineralità data dalla pietra carsica, da piante che hanno appena 30cm di terra rossa prima di incontrare la pietra. Varietà esclusivamente autoctone, senza macerazione per i bianchi, e anche salumi da maiali cresciuti allo stato semi-brado.

L’agriturismo con camere Ostrouska, nel cuore del Carso a Sagrado, svolge la sua attività agrituristica a conduzione familiare dal 1986. Vini autoctoni artigianali prodotti su 2 ettari di vigna, e una piccola selezione di carni e salumi ottenuti da razze speciali: maiali Kršco Polje e bovini Angus rosso, al pascolo sul Monte Lanaro. In aggiunta, verdure fresche di stagione destinate alla vendita diretta e alle ricette in agriturismo: cibi semplici, tradizionali e genuini che mettono in tavola il territorio.

La famiglia Kovac risiede da secoli a Doberbò del Lago, piccola frazione a pochi chilometri dal confine sloveno, nel cuore pulsante del Carso goriziano. Terra di confine e di memoria, teatro di battaglia della Grande Guerra immerso in un paesaggio suggestivo, tinteggiato dal rosso delle rocce ferrose e dal bianco calcareo. Fiumi sotterranei, muri dissestati, grotte e caverne rendendo la viticoltura un mestiere arduo, appassionato. Lo sa bene la cantina di famiglia RUJ, nati fabbri (“kovači” in sloveno) e divenuti viticoltori e contadini. L’Azienda, oltre ad avere un agriturismo dove poter assaggiare i prodotti di propria produzione, produce anche ortaggi e alleva bovini e asini con certificazione biologica dal 2015. La spettacolare cantina sotterranea è stata interamente scavata nella roccia ad una profondità di 10 metri, garantendo ai vini temperatura costante tutto l’anno.

L’azienda agricola Silene rappresenta un progetto multi-colturale e un’idea che supera il semplice concetto di prodotto. Posizionata sul Carso Goriziano nel paese di Jamiano, lavora i propri raccolti e le colture seguendo la tradizione, che viene integrata da concetti innovativi in un contesto di produzione interamente naturale. Non c’è interesse alla certificazione biologica perché il metodo va ben oltre al bio: i trattamenti sui propri frutteti, sugli ortaggi, le erbe spontanee (la loro specialità), le aromatiche, i vigneti e sui cereali sono stati eliminati del tutto. Lasciando che sia l’equilibrio naturale a fare il suo corso - e le capre allo stato brado insieme agli animali da cortile ruspanti rientrano in questo equilibrio - Silene non forza mai la produzione in caso di annate sfavorevoli, semmai adattandosi alla situazione e seguendo sempre la stagionalità. L'agriristorante è molto di più di un agriturismo, è un concetto di ristorazione dove l’80% degli ingredienti viene auto prodotta e preparata con cura e passione. Perché il primo consumatore dei propri prodotti, a casa e nella cucina di Silene, è il personale stesso.

Amore per la propria terra e cura minuziosa della vite, cresciuta su piccoli appezzamenti sparsi sulla rocciosa landa carsica. Il lavoro dell’ Azienda Skerk è tutto orientato a preservare la purezza e la naturalità che la terra riassume nell’uva. Maturazione ottimale, sapiente selezione delle uve e un’attenta vendemmia fatta a mano sono elementi fondamentali nel processo di vinificazione. La macerazione avviene sulle bucce senza utilizzo di lieviti o enzimi. Nessuna chiarifica o filtrazione e invecchiamento in tini di rovere all’interno di una cantina interamente scavata nella pietra carsica. Il vino di Skerk è un condensato della loro storia, della loro filosofia lavorativa, del territorio, trasmette passione. Tutto nasce dall’ ascolto sapiente degli elementi naturali: terra rossa, pietra calcarea, mare e Bora.

Dei grandi nomi del territorio - che hanno cullato e nutrito la sua passione per la viticoltura - Matej Skerlj è il più giovane a portare l'eccellenza dei vini del Carso in tutto il mondo. Vini incontaminati i suoi, "liberi di esprimersi e di esprimere ciò che devono a chi li beve". Sono i nonni ad insegnargli a curare la terra e il suo lavoro, insieme a sorella e genitori, si concentra in vigna. Lavorata a mano con cura estrema, amore per la terra e per il proprio lavoro. Solo vitigni autoctoni di Malvasia, Vitovska e Terrano cullati 2 anni in botti di rovere, in una cantina scavata nella pietra.

Eccellenza del Carso Triestino, Zidarič formaggi produce con metodo naturale ed esclusivamente da latte vaccino crudo, garantendo ai propri prodotti fragranze di erbe aromatiche e fieno uniche oltre ad annate sempre diverse, come accade per il vino. Fiore all’occhiello è lo Jamar stagionato in grotta a 72 metri di profondità. È lo stesso proprietario, Dario Zidarič a calarsi con l'imbrago per seguire l'andamento della stagionatura.

Benjamin Zidarich è stato tra i primi a portare il Carso sulla ribalta internazionale del vino artigianale. Seguendo la filosofia dei vini veri in ogni step della produzione: una cantina sotterranea scavata interamente nella roccia a impatto quasi zero, e il territorio come religione: nessun prodotto chimico, lieviti indigeni, macerazioni e fermentazioni in tini aperti senza controllo della temperatura. Tra i primi in Carso ad avere la visione di utilizzare tini in pietra carsica, riportando l’uva alla materia in cui è cresciuta. Benjamin è il Carso, e il territorio è nei suoi vini.

Zobec è l’unico produttore di salmoni in Italia, geograficamente il più a sud d’Europa. A conduzione familiare, alleva anche storioni oltre a svolgere attività agrituristica. Non compete con le grandi produzioni puntando ad un prodotto artigianale di altissima qualità grazie ad acque sorgive cristalline, vasche ampie che permettono agli animali di nuotare liberamente, pulizia maniacale, e impegno: seguendo i pesci giorno per giorno, osservando i loro comportamenti per capire di cosa hanno bisogno. Attivi dal 1984 non hanno mai riscontrato malattie, nè utilizzato farmaci o antibiotici.