La campagna olearia degli extravergini in Italia 2022/2023 si è conclusa pochi mesi fa e le stime parlano di un 30% in meno di prodotto rispetto al 2021/22. È andato peggio al Sud dove, sulla produzione, peserà il calo del 50% previsto in Puglia, la principale regione produttrice. Per le regioni del nord invece, dopo le drammatiche riduzioni dello scorso anno, l’annata si presenta bene.
«La qualità delle olive è stata buona, significative anche le rese», conferma Bruno Lenardon, storico produttore di Pisciolon, nei pressi di Muggia, al confine sul mare tra Italia e Slovenia, un territorio collinare perfetto per la coltivazione e produzione di olio di alta qualità. «In effetti la siccità, la temperatura elevata del giorno, la scarsa umidità, hanno tenuto a bada diversi nemici degli alberi di olivo, come parassiti fungini e mosca olearia».
Tutta la ex provincia di Trieste è nota per la produzione di olio extra vergine di oliva di alta qualità. In particolare, due sono le varietà autoctone la bianchera (belica) e la carbona, che conferiscono all’olio un sapore unico e intenso. Tra i produttori più importanti, premiati e che hanno un approccio sostenibile, ricordiamo Peter Radovič (Duino Aurisina) e quattro produttori del Breg (Comune di Dolina) ovvero Boris Pangerc, Martin Merlak e due titolari del Presidio Slow Food degli olivi secolari, ovvero Zahar e Rado Kocjančič. Con approcci che ci risultano convenzionali e da ricordare, ci sono certamente Parovel, Ota, Sancin, Fior Rosso. Qui troviamo inoltre l’unico olio extra vergine Dop in regione, conosciuto come “Tergeste Dop”.
Non per caso, la valle del Breg viene considerata come culla dell’olivicoltura regionale, sia come origini storiche sia come qualità delle piccole pregiate produzioni locali. «Con soli 400 alberi di olivo, cerco di produrre un prodotto di estrema qualità, grazie all’attenzione e alla cura che dedico durante tutto l’anno» afferma Martin Merlak, che caratterizza il suo lavoro per essere una micro produzione di altissima qualità, nella stessa maniera delle altre aziende menzionate. «Il mio olio è il risultato di un processo produttivo artigianale che prevede una raccolta manuale delle olive, seguita da una spremitura a freddo delle stesse».
In particolare per la produzione olivicola locale, è vero il motto «l’olio extravergine di oliva è un alimento e non solo un condimento», che è anche il primo articolo del manifesto sottoscritto alcuni anni addietro nell’ambito della fiera Olio Capitale. Questa fiera basata a Trieste, di respiro nazionale e internazionale, che dal prossimo 10 marzo darà vita alla 15esima edizione, permetterà ai visitatori di poter assaggiare anche alcuni oli dei produttori locali (presso il Centro Espositivo sito in Porto Vecchio di Trieste).
Per approfondire:
– una scheda sulla bianchera (su agraria.org)
– il disciplinare della Tergeste Dop
– gli oli extravergine di oliva bianchera in vendita online su Trieste.Green